- Raccontaci il tuo percorso con la pallavolo…
Ho iniziato a sei anni; sicuramente la spinta è arrivata dai miei genitori che hanno giocato a pallavolo per parecchio tempo. I primi anni li ho fatti in una società a Bologna, vicino a casa mia e poi a 12 mi sono spostata in una delle società più importanti di Bologna dove ho iniziato un percorso abbastanza definito: ho fatto le finali regionali, poi andando avanti con gli Under ho fatto anche le finali nazionali, le prime le ho fatte in Under 14. L’ultimo anno degli Under mi sono spostata a Novara ed è stato il mio primo anno fuori casa, è stato stupendo, con dei gran risultati perché siamo riuscite a salire dalla B2 alla B1 e con la nazionale Under siamo arrivate seconde alle finali, quindi sicuramente è un anno che mi ricorderò sempre perché oltre a essere stato il primo anno fuori casa, che penso sia un’esperienza indimenticabile per tutti, è stato anche un grande anno a livello pallavolistico. Anno scorso sono venuta qua a Ravenna per il primo anno in serie A e sono rimasta anche quest’anno.
- Ti piacerebbe fare esperienze anche più lontano da casa?
Sicuramente stare vicino a casa è vantaggioso, soprattutto nella situazione in cui siamo ora a causa del Covid che non ci possiamo spostare tanto, però mi piacerebbe perché nell’anno a Novara mi sono trovata bene. La mia priorità non è rimanere vicino a casa, ma trovare il posto e la squadra ideale per me.
- Com’è avere come genitori due ex pallavolisti che sono stati anche in Nazionale?
Sono molto fiera perché è un traguardo notevole, poi è importante anche per il mio percorso pallavolistico perché avendo vissuto questo mondo mi possono aiutare tanto sia per le varie scelte che per quello che riguarda gli aspetti tecnici o anche solo per tenermi su di morale nei momenti in cui mi demoralizzo un po’.
- Quali sono i loro consigli?
Per quanto riguarda il gioco in campo ho avuto la fortuna di aver avuto mia mamma come seconda allenatrice all’inizio, quando giocavo a Bologna e quindi mi ha aiutato molto tecnicamente, mio padre invece mi dà consigli di atteggiamento o quando sono giù di morale, sono molto legata a lui e in questi aspetti mi aiuta tanto.
- Piacerebbe anche a te far parte della Nazionale in futuro?
Penso che andare in Nazionale sia il sogno di tutti i giocatori di pallavolo, sarebbe veramente fantastico, ci spero e lavorerò affinché questo sogno si realizzi.
- Ti sentiresti pronta per affrontare la serie A1?
È uno scalino importante perché è un passaggio di serie in cui la differenza non è poca. Io penso che ci potrei riuscire perché mi adatto molto velocemente alle situazioni e quindi penso di potermelo permettere, soprattutto perché l’età è dalla mia parte. Penso di poterlo affrontare.
- Quale pensi sia la tua qualità migliore in campo? E in cosa senti di dover migliorare invece?
Le qualità migliori non lo so perché dal punto di vista tecnico penso di poter crescere ancora tanto da tutti i punti di vista e l’età è dalla mia parte, quindi ho tanto tempo ancora per poter migliorare. Quello a cui tengo tanto è di cercare di dare il mio contributo a livello caratteriale, aiutare le mie compagne quando c’è qualcuna in difficoltà e dal punto di vista tecnico cerco sempre di dare il mio massimo.
- Chiara ti scrive ora “lucida il ferro da stiro”
Le mie compagne mi prendono in giro perché quando si parla di tecnica e di attacco la palla deve girare invece io non la faccio girare e quindi mi dicono che invece di avere un polso ho un ferro da stiro.
- Quale azione ti piace di più fare in campo?
Sicuramente le parti offensive, quindi attacco e muro. Penso che quella che mi dia più soddisfazione sia muro, quando riesci a murare l’avversario è la cosa più bella insieme all’attacco.
- Come hai scelto il numero di maglia?
All’inizio abbastanza a caso, io amavo il numero 10 perché da piccola seguivo il calcio e il 10 era il numero più importante e quindi avrei voluto quello, soltanto che nella prima squadra in cui sono andata non era disponibile e quindi ho scelto il 4 e solo dopo averlo preso ho scoperto che anche i miei genitori avevano avuto il 4 e quindi da lì non ho più cambiato numero e ora sono fissata e devo avere assolutamente il 4.
- Hai due sorelle, entrambe sportive, raccontaci qualcosa di loro.
All’inizio giocavamo tutte e tre a pallavolo nella stessa squadra e infatti questa cosa era pazzesca perché la gente vedeva tre ragazzine con il cognome Piva nella maglia ed era meravigliata. Poi mia sorella più grande ha smesso e ha iniziato a giocare a rugby, anche lei è in serie A ora, purtroppo è molto ferma perché è uno sport di contatto quindi sta giocando meno, però fino all’anno scorso giocava in Nazionale, quindi sono tanto fiera di lei, mentre la mia gemella gioca ancora a pallavolo a Bologna ma lo fa senza impegni, per divertirsi.
- Vi confrontate su quello che succede in campo o vi date dei consigli?
Sì, avendo giocato anche loro mi aiutano tanto, io invece con il rugby faccio un po’ più fatica, lo guardo perché mi diverte vedere mia sorella giocare ma non ci capisco molto e quindi non la posso aiutare. Il rugby femminile l’ho scoperto con lei, perché in Italia non se ne parla molto, ma è molto carino da seguire.
- Hai un idolo sportivo?
Sono molto fissata con il basket, quindi Kobe Bryant, nella pallavolo invece non ne ho uno in particolare, ci sono tante giocatrici forti che stimo come ad esempio Paola Egonu o Francesca Piccinini.
- Ti piace Ravenna?
Mi piace anche se tutti quelli di Ravenna mi insultano perché sono dell’Emilia e non della Romagna. È una città molto bella, sicuramente ha dalla sua parte la vicinanza al mare, quest’estate io e le mie compagne ci siamo divertite e poi essendo qua anche anno scorso nel periodo esame di maturità ho avuto tempo di andarci e di godermelo. La città non è grande, comodissima da girare, quindi non mi lamento.
- Com’è dividere la casa con il capitano?
È bello perché ti arrivano subito le notizie interessanti (risata). Con Ludovica mi trovo benissimo, la conosco dall’anno scorso, ridiamo, scherziamo e quando ci sono da affrontare discorsi seri li affrontiamo, nulla da dire, sono innamorata di lei (risata).
- Stefania scrive cappelletti > tortellini…
I romagnoli dicono che sono più buoni i cappelletti ma in realtà non hanno mai assaggiato i tortellini fatti bene, quelli buoni (risata).
- Qual è il tuo piatto forte in cucina?
Sono bravissima a cucinare, ho delle doti nascoste (risata). Io adoro le polpette con il sugo e sono anche brava a cucinarle. Mi vanto delle mie doti culinarie (risata).
- Tifi Virtus?
No, tifo Fortitudo, anche se in realtà non la seguo in maniera approfondita.
- Chi è la tua compagna di palla a coppie e vicina di posto nei pulmini?
Stefania Bernabè. All’inizio dell’anno ero con Laura Grigolo, poi si è fatta male e ho dovuto cambiare; all’inizio eravamo un disastro insieme, invece ora stiamo migliorando, ormai siamo diventate delle pro (risata).
- Cantaci qualcosa di Random.
Sono bravissima anche a cantare, però devo dire che questa sera non me la sento; dovrebbero ascoltarlo tutti, soprattutto l’album nuovo; dovrebbero pagarmi per queste sponsorizzazioni (risata). Le mie compagne mi odiano perché ogni volta che esce una canzone nuova o album io le tartasso finché non l’ascoltano tutte (risata).
- Chiara Poggi scorsa settimana ha parlato molto bene di te, tu cosa dici di lei?
Non mi ricordo la sua presentazione, comunque grazie Chiara (risata). L’anno scorso è stato il primo anno insieme però la conosco già da tanto tempo perché abbiamo giocato come avversarie nelle giovanili e abbiamo avuto modo di fare dei tornei assieme con le selezioni regionali. Lei è fantastica, ci trovavamo bene già da prima di giocare insieme, l’anno scorso abbiamo legato tantissimo e le voglio un gran bene.
- Chiara ci aveva suggerito di farti qualche domanda sulla tua mano e sul tuo polso soprattutto quando vai in battuta, spiegaci meglio…
Quando devo battere ci sono le ragazze in panchina che mi dicono di battere senza usare il polso quindi io non posso che rispondere che batto senza usare il polso (risata).
- Ci racconti di quando hai cercato di andare al mare in bici con Sveva?
A me dispiace raccontare queste cose perché sembro completamente rimbambita, di solito non sono così, più o meno (risata). Sveva è la ragazza con cui condividevo l’appartamento anno scorso, eravamo nel periodo esame di maturità e ogni tanto andavamo al mare, un giorno abbiamo chiesto a Chiara come andare al mare in bici perché non avevamo la macchina e l’unica cosa che ci hanno detto era di seguire sempre la pista ciclabile. Abbiamo messo il navigatore ma evidentemente abbiamo sbagliato qualcosa nelle impostazioni e ad un certo punto ci siamo ritrovate forse nella parallela a dove c’era la pista ciclabile, in una strada dove passavano le macchine e i camion ai 100 all’ora, tra l’altro era a senso unico, perciò a quel punto abbiamo deciso di tornare indietro ma eravamo contromano, quindi tutti ci suonavano. Alla fine abbiamo preso l’autobus per andarci (risata).
- Nel tempo libero cosa fai?
Faccio un po’ di tutto, ascolto musica, leggo e mi piace uscire e fare delle passeggiate.
- Avevi detto che Laura Grigolo è un po’ dormigliona, tu non lo fai il riposino post pranzo?
Sì lo faccio, ma dai 40 ai 45 min, non di più perché altrimenti il pomeriggio sono completamente rimbambita, invece lei dorme un’ora e mezza, per questo la prendo in giro (risata).
- Descriviti con una parola. Perché proprio pigra?
Intanto insulto Luca (addetto stampa) perché l’ha scritto lui; non sono tanto pigra, se ci sono da fare le cose le faccio, poi ovviamente ho anch’io i miei momenti in cui mi voglio riposare, sono pigra il giusto dai.
- Anche tu non ti dedichi molto allo studio per via degli impegni con la pallavolo, raccontaci cosa fai però.
Studio “Ingegneria Energetica”, è la stessa facoltà che frequenta mia sorella più grande, quindi sono abbastanza agevolata perché lei avendo già studiato quello che sto facendo io mi può aiutare. Ho poco tempo e mi organizzo tanto le giornate, se ho due ore libere studio; tendenzialmente cerco di organizzare la giornata al meglio per cercare di essere il più produttiva possibile nei momenti in cui non sono in palestra.
- Com’è nata la tua nuova passione per la creazione di video?
Seguo tante persone su YouTube e ogni tanto mi capita di vedere dei video che sono fatti veramente benissimo e mi piacciono molto. Tutto è partito perché un giorno con delle amiche ho fatto una sorpresa a una mia amica che compiva gli anni e ho documentato tutta la giornata con un video che era molto bello. Ora ho fatto un video per la trasferta di Olbia che sapevo sarebbe stata divertente e lunga, anche per far vedere un po’ com’è la situazione dal punto di vista delle giocatrici e secondo me è uscito qualcosa di carino, una cosa diversa.
- Ha avuto successo?
Sì molto e ne sono rimasta sorprese perché pensavo lo vedessero meno persone; sono contenta perché tra l’altro è uscito anche un articolo, quindi mi ha fatto molto piacere.
- Cosa ti piace di più della pallavolo e cosa invece non ti piace proprio?
Quello che mi piace di più è il fatto di essere uno sport di squadra perchè inevitabilmente si vengono a creare dei legami belli e importanti e infatti le mie migliori amiche le ho conosciute giocando a pallavolo. Questo penso sia l’aspetto più bello perché viviamo tante esperienze assieme ed è una parte importante, assumono una valenza diversa rispetto al viverle individualmente. Quello che mi meno non saprei dire perché è la mia passione e il mio divertimento, quindi mi piace praticamente tutto, poi sicuramente ci sono aspetti positivi e negativi ma non c’è qualcosa che odio fare.
- Sei carica per questi play-off?
Sono carichissima, è la prima volta che faccio i playoff essendo in serie A; l’anno scorso ci siamo andate vicinissime e a causa del Covid ci siamo dovute bloccare. Credo sarà un’esperienza bellissima da mettere nel bagaglio delle esperienze, spero vada bene e di andare avanti il più possibile.