È stato un weekend speciale per Rebecca Piva, protagonista per due stagioni del campionato di Serie A2 in maglia Olimpia Teodora, convocata in nazionale Italiana per la Volley Nations League assieme alla compagna Rachele Morello (le due giocatrici ravennati sono tra l’altro state le uniche giocatrici di tutta la Serie A2 a ricevere la chiamata).
Dopo aver terminato la stagione con le grandi emozioni della semifinale playoff, Rebecca e Rachele si sono aggregate al gruppo azzurro impegnato a Rimini da settimana scorsa, guadagnandosi l’esordio nella gara di sabato scorso contro la Repubblica Dominicana.
Rebecca Piva è stata poi tra le protagoniste della partita di domenica contro l’Olanda, dove ha giocato quattro dei cinque set, dal secondo fino a fine match, e di quella di lunedì contro la Cina, in cui è partita titolare.
“È stata una situazione strana – racconta Rebecca – perché non mi aspettavo di esordire così presto, ma alcune altre ragazze hanno avuto qualche infortunio è un po’ di sfortuna quindi sono stata chiamata in causa. Solitamente sono una ragazza che per la pallavolo non sente molta ansia, ma al momento dell’esordio l’emozione era tanta. Visto che sono entrata per dare una mano in ricezione ho cercato di concentrarmi su quello ed essere il più fredda possibile, anche se non era facile”.
Rebecca, un primo bilancio su questa esperienza?
“Sono molto contenta sia dello spazio che ho avuto, che del contributo che sono riuscita a dare alla squadra. Il mio obiettivo era godermi questa esperienza ed è quello che voglio continuare a fare. Spero di riuscire a continuare ad aiutare la squadra come ho fatto fino adesso”.
Che differenze hai notato con il livello della Serie A2?
“Ho notato grande differenza con il livello dell’A2, anche perché abbiamo incontrato squadre di altissimo livello. La Cina è una delle squadre più forti al mondo e giocava quasi al completo e la stessa Olanda schiera tante ragazze che giocano in top team di Serie A1. La cosa che mi ha impressionato di più è stata la fisicità, sia per l’altezza che per la potenza”.
Che insegnamento ti porti a casa da questa esperienza?
“Fino adesso quello che mi ha colpito in maniera più positiva sono le emozioni, che sono difficili da immaginare finché non indossi veramente la maglia azzurra. In una settimana ovviamente tatticamente e tecnicamente non ci si inventa nulla di nuovo, ma se c’è un fondamentale in cui credo di dover crescere è l’attacco, perché a questo livello molti attacchi che in A2 magari andavano a terra vengono difesi e quindi devo imparare, ad esempio, a giocare molto con le mani del muro”.
Dopo due anni a Ravenna ormai sei pronta per il salto in A1…
“Ci tengo a ringraziare la società per tutte le opportunità che mi ha dato e per l’esperienza che mi ha fatto fare, soprattutto a quest’età, cosa che non è per nulla scontata. Sono stati due anni molto belli e intensi, nei quali in primis mi sono divertita tantissimo, e in cui ho imparato molto. Per questo devo ringraziare lo staff, la società e la città di Ravenna”.